

Molto tempo fa, mentre era incinta del suo figlio più memorabile, Rodríguez scoprì attraverso dei test di essere una portatrice del morbo di Chagas. Fu sopraffatta dal terrore, pensando ai racconti di persone che avevano improvvisamente tirato le cuoia e al futuro del figlio che la tormentava.

Rodríguez si è sottoposta a un trattamento per impedire che il virus di Chagas venisse trasmesso a sua figlia. Fortunatamente, la bambina è risultata negativa al test dopo la nascita.
In Messico, Elvira Idalia Hernández Cuevas non aveva quasi mai avuto familiarità con il morbo di Chagas finché a suo figlio diciottenne non è stata diagnosticata la malattia. Durante una donazione di sangue a Veracruz, il suo campione è risultato positivo alla malattia, causata da parassiti noti come insetti vampiri o “baci”.
“Non avevo mai sentito parlare del morbo di Chagas”, ha detto Hernández. “Mi sono spaventato quando ho letto che era un carnefice silenzioso. Non avevo la più pallida idea di cosa fare o dove andare”.
Molte persone non sanno nulla del morbo di Chagas, una malattia causata da questi batteri. Fu identificato per la prima volta nel 1909 dal medico brasiliano Carlos Ribeiro Justiniano Chagas. Oggi, il morbo di Chagas è comune in America Latina, ma può essere riscontrato anche in Nord America, Europa, Giappone e Australia.

Le cimici baciatrici vivono tipicamente nelle pareti delle case popolari in campagna o nelle zone rurali. Sono generalmente attive la sera, quando le persone dormono. Le cimici trasmettono la malattia di Chagas rosicchiando qualcuno e poi defecando sulla sua pelle. La persona potrebbe grattarsi il morso o diffondere inavvertitamente le feci su di sé o in bocca, il che può causare la malattia.
Secondo i Centers for Disease Prevention and Prevention (CDC), circa 8 milioni di persone in Messico, America Centrale e Sud America sono affette dal morbo di Chagas. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) segnala che in totale sono infette da 6 a 7 milioni di persone. Molte di queste persone non sanno nulla della malattia. Se non curata, la malattia di Chagas può essere letale. Circa 12.000 persone ne muoiono ogni anno, il che la rende una minaccia per la salute in America Latina più grave di altre malattie parassitarie come la febbre della giungla.
Sebbene negli Stati Uniti siano state trovate cimici dei baci, dove sono contaminate circa 300.000 persone, il virus di Chagas non è considerato una malattia diffusa.
Alcuni individui affetti dalla malattia di Chagas potrebbero non manifestare effetti collaterali, ma molti anni dopo, dal 20 al 30% di loro potrebbe sviluppare gravi problemi cardiaci o gastrointestinali. La frequenza globale della malattia di Chagas si aggira intorno al 10%, il che rende il trattamento e la prevenzione estremamente impegnativi.
Hernández e la sua bambina Idalia hanno lottato per trovare aiuto quando è stato scoperto che Idalia aveva il morbo di Chagas. Hanno consultato molti specialisti che non conoscevano la malattia e non avevano la più pallida idea di come curarla. Hernández si sentiva spaventata e delusa, temeva per la vita della sua bambina e non era in grado di reperire dati affidabili.
Alla fine, hanno ricevuto assistenza medica da un parente e Idalia ha ricevuto la terapia necessaria. Hernández ha criticato gli specialisti messicani, affermando che sottovalutano il numero di casi di Chagas e trascurano di preparare adeguatamente i medici. Molti specialisti confondono il Chagas con altre malattie cardiache e non sanno nulla della sua presenza in Messico.
La malattia di Chagas è considerata una malattia tropicale ignorata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il che significa che non si distingue nettamente nelle strategie sanitarie globali. Colin Forsyth della campagna Medicines for Disregarded Sicknesses (DNDi) ha spiegato perché il Chagas viene spesso ignorato, in quanto è asintomatico per un lungo periodo e colpisce popolazioni sfortunate che necessitano di un intervento nelle strategie di assistenza medica.
L’infezione sta diventando sempre più evidente man mano che si diffonde in diverse aree geografiche ed è noto che si trasmette attraverso legami di sangue, trasferimenti di organi e da madre a figlio durante la gravidanza o il travaglio.
Il professore David Moore, del Medical Clinic for Tropical Sicknesses di Londra, ha illustrato l’obiettivo del Chagas Center per sviluppare ulteriormente i test, le terapie e i sistemi di gestione del rischio di trasmissione nel Regno Unito. Ciononostante, ha sottolineato che i progressi nella lotta contro il Chagas sono lenti e che è improbabile che l’obiettivo finale dell’OMS per il 2030 venga raggiunto.
Il morbo di Chagas può essere trattato con due farmaci tradizionali, il benznidazolo e il nifurtimox. Sebbene possano curare la malattia nei bambini, sono dannosi e non particolarmente efficaci negli adulti.

Rodríguez ha sperimentato gravi conseguenze dal trattamento contro il morbo di Chagas, tra cui orticaria, stordimento e nausea. Nonostante queste difficoltà, ha completato il trattamento e continua a sottoporsi a controlli annuali.
L’insegnante David Moore sottolinea la necessità di farmaci più efficaci per controllare il morbo di Chagas. Purtroppo, le organizzazioni farmaceutiche hanno attualmente bisogno di incentivi economici per promuovere farmaci migliori.
Nel frattempo, Hernández è impegnata a portare alla luce i problemi legati al morbo di Chagas. In qualità di leader dell’Organizzazione Mondiale per la Cooperazione tra le Persone Colpite dalla Malattia di Chagas (FINDECHAGAS), sta cercando di rendere l’infezione più visibile e di promuovere risorse e sostegno più efficaci.
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