
Quando siamo stati invitati al matrimonio di un vecchio amico del college, mio marito Max si è comportato in modo strano, sbottando: “Non ci vado!” Il giorno del matrimonio, il piano era che lui avrebbe portato i bambini a un centro divertimenti mentre io mi preparavo e andavo al matrimonio.
Così, sono andata al salone, mi sono fatta fare i capelli e il trucco e sono tornata a casa per cambiarmi. È stato allora che ho capito che qualcosa non andava. La mia macchina, la nostra unica macchina, era sparita. Così come il regalo di nozze che avevo preparato.
Quando ho chiesto ai bambini, mi hanno detto che Max aveva ricevuto una chiamata, li aveva accompagnati velocemente ed era andato via in fretta. Max era partito in fretta, ignorando le mie chiamate. Furiosa, ho capito subito che aveva preso la mia macchina per andare al matrimonio.
Mi sentivo tradita e intrappolata, ma poi mi sono ricordata di un piccolo dettaglio che Max non sapeva.
Circa 30 minuti dopo, Max mi ha richiamato, urlando al telefono, “ERI TU?! MI HAI FATTO QUESTO?!”
Gli ho risposto con la voce più calma che potessi:
“Certo che ero io, Max. Credevi davvero di poter lasciare i nostri figli da soli, rubarmi la macchina e il regalo, e goderti il matrimonio come se nulla fosse?”
Vedi, qualche mese prima avevo installato un localizzatore GPS nella mia macchina per motivi di sicurezza. Non solo: l’app mi permetteva anche di bloccare l’accensione a distanza. Così, quando ho visto dove si trovava – proprio davanti alla location del matrimonio – ho premuto un pulsante e… addio motore.
A quanto pare, Max è rimasto bloccato nel parcheggio, con tutti gli invitati che lo guardavano mentre cercava disperatamente di far ripartire la macchina. Per completare il quadro, sono arrivata in taxi, ho preso il regalo dal bagagliaio e sono entrata nella sala… sotto lo sguardo incredulo di Max e di mezzo matrimonio.
Quel giorno non solo ho consegnato il regalo agli sposi, ma ho anche regalato a Max una lezione che non dimenticherà mai.
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